lunedì 16 dicembre 2013

Perché si rimanda e come smettere di farlo

Avevo voglia di scrivere questo post da un po' di tempo, anche perché ho visto che poteva interessarvi. Però poi mi sono messa a procrastinare. Al che ho pensato, forse se rifletto sul perché sto rimandando questo post, capirò qualcosa sul perché si rimanda, di solito.
Inizierei col dire che secondo me non ci sono regole generali: ognuno può avere un motivo diverso per cui sta rimandando qualcosa. Cercherò comunque di trovare qualche possibile linea comune.
Innanzitutto, si possono rimandare cose che vogliamo fare e cose che non vorremmo fare ma dobbiamo.
Magari c'è anche chi rimanda cose che non vuole fare e non è nemmeno costretto a fare. A questo punto la domanda è: perché anziché rimandarle non le depenni del tutto? :-)

Passiamo ora alle cose che non abbiamo voglia di fare ma dobbiamo farle! Qui lo scoglio può essere di diverso tipo: paura, se per esempio è qualcosa che ci preoccupa, qualcosa che ci risulta difficile o che temiamo in qualche modo. Solitamente la soluzione migliore in questi casi è iniziare subito. Così diminuisce l'ansia, si inizia a prendere confidenza con la questione e a maneggiarla.
Noia: magari è qualcosa che non ci preoccupa ma che non ci entusiasma nemmeno. Una soluzione potrebbe essere quella di programmare con precisione quanto tempo dedicare a questa attività e quando. Così facendo si prende una sorta di impegno con se stessi e si prende atto del fatto che avrà un suo proprio spazio, limitato. Poi però bisogna essere capaci di mantenere l'impegno :-)
Ansia: magari ci sentiamo sopraffatti da troppe cose che dobbiamo fare... talmente tante che non riusciamo a cominciare. Anche in questo caso può essere d'aiuto fare una bella lista e scegliere quando fare cosa, così ogni cosa avrà il suo spazio e noi ci sentiremo più tranquilli.

E se invece è qualcosa che ci piace e che abbiamo scelto, ma non ci decidiamo lo stesso? A volte possiamo avere paura e ansia anche in questo caso. Altrimenti, potrebbe essere un attacco di auto-boicottaggio. Anche qui però c'entra la paura, mi sa. Ad esempio, metti che faccio un corso di lingua. Metti che imparo bene questa nuova lingua. E se poi mi viene voglia di andare a lavorare all'estero? Noooo, troppa paura. E allora, invece che studiare bene studiacchio quando capita, anche se l'ho scelto e l'ho voluto io, perché così almeno non mi creo troppe nuove spaventose occasioni. Vi risuona?
Cosa fare?

Smettere di giudicarsi innanzitutto. La paura agisce indisturbata soprattutto quando la neghiamo e non ce ne prendiamo cura. Invece, possiamo provare a esplorarla un po', a starci un po' dentro e vedere cosa succede. E' davvero troppo per noi? Ok, allora possiamo fare un passo indietro. Oppure fa paura ma con un po' di aiuto ce la possiamo fare?

Probabilmente molte cose restano ancora da dire... ma ora la mia paura di non sapere cosa scrivere è parzialmente risolta, quindi potremmo darci appuntamento a una prossima puntata! Raccontatemi le vostre esperienze di procrastinazione: saranno utili per continuare a parlarne insieme, e chissà che parlandone non ci vengano delle nuove idee.

Grazie e buona settimana a tutti!

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