martedì 26 aprile 2011

L'incapacità di aderire totalmente a qualcosa

C'è una cosa di cui mi sono accorta poco a poco, crescendo. Una caratteristica di me stessa che nel corso del tempo si è resa sempre più nitida ai miei occhi. L'incapacità di aderire totalmente a qualcosa. Ovvero: qualsiasi cosa io faccia o pensi, non ci sono mai dentro al 100%. E' come se mi tenessi sempre un angolino critico, uno spazio di distanza. Per questo da ragazzina non sono mai stata perdutamente fan di qualcuno, né sono stata integrata nei gruppi di amici, né sono stata capace di inserirmi in qualche altro gruppo (di teatro, di musica, di qualsiasi altra cosa) e restarci, credendoci fino in fondo. Ci sono tante cose che mi piacciono e tante cose che mi piace fare con gli altri, ma mai al punto di buttarmici tutta dentro, mai al punto di perdermici e identificarmi con esse.
Sarà per questo che poi non riesco a scegliere una strada e perseguirla? Sarà per questo che mi ritrovo a fare spesso tante cose diverse, perché dopo un po' qualsiasi punto di vista comincia a starmi stretto?
O sarà immaturità, incapacità di scegliere?

giovedì 14 aprile 2011

C'è un certo tipo di stanchezza che non è solamente quello di quando dormi meno del solito e hai tante cose da fare. C'è un certo tipo di stanchezza che è anche malinconia del chiedersi se questa vita che sto facendo mi assomiglia, se è quella giusta, se mentre mi appendo alle maniglie del tram o mentre accendo il pc dell'ufficio sono al mio posto o se sono finità lì per caso, come a volte mi sembra.
E non è vero in realtà, perché anzi, sono scelte che ho fatto e so bene perché, eppure continuo a pensare che non riesco a capire come si fa a scegliere e come si fa ad essere tranquilli di aver scelto bene. Che la mia inquietudine non sia un male me l'ha detto una persona speciale quando ancora non mi conosceva molto: adesso forse non lo direbbe più.
Forse, semplicemente, è grazie all'inquietudine se non mi adagio, se cerco di dare alla mia rotta continui aggiustamenti. Però è colpa dell'inquietudine se non mi rilasso, se mi sento sempre comunque in forse.
Ho sempre cercato di capire qual era il mio destino, la mia strada: è un'ossessione che non riesco a calmare. Forse sono come Ulisse: incapace di fermarsi perché incapace di fermare la sua curiosità. Forse semplicemente non sono fatta per una strada sola e ne proverò molte, perché solo nella molteplicità trovo tutte le sfaccettature che mi piacciono.
Forse è semplicemente accettando tutte le mie sfumature che saprò fare il mio cammino.
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Credo che in tutto questo ci sia soprattutto paura di quello che si perde, a scegliere: come quando lasci qualcuno e fai fatica anche se sai che è la cosa giusta e soffri. Sono avida, vorrei tutto insieme, vorrei poter non rinunciare a niente. E invece è così la vita. Non riesco a lasciar andare via le cose, le persone: da fuori sembra il contrario, ma faccio un gran calderone dentro di me e mescolo ricordi, facce, sensazioni. Vorrei poter fare tutto, vorrei poter essere tutto: brava sul lavoro, ottima a casa, amica perfetta, e già che ci sono pure bellissima. Ma sono solo una piccola persona.