martedì 23 novembre 2010

Il silenzio

Spesso per massaggiare è piacevole farsi accompagnare da una musica. Ognuno ha le sue preferite, a me piace in modo particolare un brano di Arvo Pärt, Für Alina, che spesso uso per il primo massaggio, quando ancora non riesco a indovinare i gusti di chi mi sta di fronte. Però mi piace tanto anche massaggiare in silenzio. Godermi quel silenzio, e aiutare l'altra persona a goderselo, a non averne paura. Mi accorgo sempre, con stupore, che le persone non sanno più apprezzare il silenzio. Io ne ho bisogno, lo inseguo come un dono, quell'attimo di silenzio in cui nessuno mi sta parlando, in cui non devo pensare a niente, semplicemente... fare il vuoto. Lasciare che entri un sorso di vuoto dentro di me. E invece... c'è chi ha sempre la tv o la radio accesa, semplicemente perché non sopporta il silenzio intorno a sé. Chi non sta un secondo zitto pur di non farsi prendere dal panico. Eppure il silenzio è così bello. Riposa le orecchie, riposa la testa. Regala un momento per un respiro profondo. Lascia lo spazio libero per far affiorare i pensieri che di solito reprimiamo. Forse per questo fa paura: perché non è facile ascoltarsi. Chissà cosa può uscire, dal silenzio. Ma non c'è niente da temere: è solo ascoltandoci, rivelandoci a noi stessi, che impareremo ad accoglierci e accettarci.

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