giovedì 8 agosto 2013

Ma era una battuta!

Siccome che rileggendo gli ultimi post colgo un grado di banalità pessimistiche alla Fabio Volo, ho deciso di provare a buttar giù qualche pensierino un po' meno de panza. Una delle cose che mi è venuta in mente ultimamente è che o sono io ipersensibile - e ci potrebbe anche stare - o la gente ha iniziato a insultarsi in modo molto più esplicito, salvo poi buttarla sull'ironia prima di sfociare in conflitto.

Sempre più spesso, forse a causa dell'amplificazione delle chiacchierate dovuta ai Social Network, mi capita di sentire/leggere persone che, dopo aver insultato/deriso/offeso qualcuno reagiscono sorpresi e quasi offesi a loro volta, dicendo "ma era una battuta!". Come se il fatto di restarci male fosse un problema sciocco di chi ha poco senso dell'umorismo.

Ok, io sono ipersensibile. Nel senso che ho passato talmente tanti anni a farmi prendere per il culo senza riuscire a difendermi che ora mi schiero a priori a difesa di chiunque subisca una battutina appena poco più che acida. Ma ho cercato di filtrare questa cosa mia e osservare meglio.

La mia sensazione è che si stia perdendo il senso della misura. Che ci si sente liberi di dire qualsiasi cosa e si cade dal pero quando l'altro dà segno di essersela presa. Battute maschiliste orride e commenti sull'aspetto fisico sono quelle che mi capitano più spesso - che gioia! - ma ce ne sono di ogni varietà.
E immancabilmente, dopo: "Mamma mia, come sei permalosa!".

Mi chiedo: sarà che i Social Network e i reality show ci hanno abituati a sparare a zero su tutto e tutti da lontano, prendendoci la libertà dell'insulto senza doverci far carico della reazione altrui?

Sarà il Silvio style, che ha sdoganato un certo tipo di arroganza paracula che butta il sasso e toglie la mano prima che gliela mozzino?

Sarà che quest'era di azioni/reazioni immediate ci fa parlare senza darci il tempo di filtrare i pensieri?

Sarà che siamo sempre così disconnessi da noi stessi che non "sentiamo" più nulla, men che meno il dolore che infliggiamo agli altri?

La riflessione è aperta. Se mi faccio una mia idea poi ve la dico.

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