venerdì 13 settembre 2013

Il panico quotidiano

Ho letto un libro, al rientro delle vacanze.
L'ho comprato per caso girovagando tra gli scaffali di una libreria, mentre dicevo a me stessa che da troppo tempo leggevo solo libri di counseling e nessun romanzo.
Però, non ho scelto un romanzo qualsiasi. Ho scelto un romanzo che racconta senza troppo pudore una storia quasi autobiografica di attacchi di panico. L'ho letto in 2 giorni scorrendo veloce le parole dal ritmo incalzante e la sua atmosfera mi si è appiccicata addosso, inchiodandomi.

Impossibile, quando hai qualche insoddisfazione ricacciata in gola e qualche delusione che fingi di dimenticare, continuare a fare finta di niente dopo questo libro.
E' un libro che ti costringe a guardarti in faccia e fare i conti, anche se non ti è successo nulla di paragonabile al dramma vissuto dall'autore.
E così riparto, con questo senso di realtà addosso, cercando di non farmi prendere dall'amarezza e dal cinismo, pensando che voglio essere sempre più fedele a me stessa, stare sveglia, attenta, per portarmi dove devo andare.

Mi sarebbe piaciuto poter contattare l'autore, ma pare che il suo blog non sia più aperto a tutti.
D'altra parte non avrei saputo cosa dirgli, forse un timido grazie.

Buon settembre!

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